Tra i capolavori del Museo Archeologico di Reggio è certamente da annoverare l’acrolito di Cirò, ritrovato da Paolo Orsi nel corso degli scavi compiuti fra il 1924 e il 1929 in località Punta Alice, nel territorio dell’odierna Cirò Marina.
Sculture in marmo
Tra i capolavori del Museo Archeologico di Reggio è certamente da annoverare l’acrolito di Cirò, ritrovato da Paolo Orsi nel corso degli scavi compiuti fra il 1924 e il 1929 in località Punta Alice, nel territorio dell’odierna Cirò Marina.
Dal 16 al 20 giugno 2022 le opere del progetto Magna Grecia 3D saranno in mostra alla Casa del Cinema di Taormina durante TAOBUK 2022 in collaborazione con i docenti dell’Università degli Studi di Messina.
Il sincretismo tra Eracle e Melqart attesta la presenza di una testa imberbe, ricoperta solo dalla leontè, in cui le caratteristiche stilistiche greche sembrano prevalere su quelle fenicie.
L’Apollo che guida è un originale greco in marmo realizzato all’inizio del V secolo a.C. frutto di un restauro coraggioso, con gli operatori che hanno deciso di unire due diversi reperti scultorei, il corpo e la testa, rinvenuti tra il ‘700 e gli inizi del ‘900 a Lentinoi, colonia calcidese di Sicilia.
L’Afrodite Landolina, conservata presso il Museo Archeologico di Siracusa, è una scultura in marmo, copia di epoca romana di un originale ellenistico. Si tratta di una Venus pudica, derivata dalla Afrodite Cnidia, opera di Prassitele.
L’Apollo Reggino è un originale greco in marmo di Paros, realizzato all’inizio del V secolo a.C., conservato nel Museo Archeologico di Reggio, conosciuta come Kouros di Reggio.